20141117 - comunicato stampa
Il Sindaco di Segrate, che è uno dei vicepresidenti dell'Associazione Nazionale Comuni Aeroportuali Italiani, chiederà al Ministro dei Trasporti di limitare al periodo dell'Expo l'effetto del decreto dell'1 ottobre scorso che, "liberalizzando" i voli di Linate, ha già avuto come risultato lo spostamento di circa 500.000 passeggeri all'anno da Malpensa ai cieli sopra Segrate.
Il Sindaco dovrà anche riferire al Consiglio Comunale quali potranno essere le conseguenze per Segrate in termini d'inquinamento a causa del decreto Linate e dovrà assicurarsi che le centraline di rilevamento acustico già installate siano in grado di monitorare l'aumento di inquinamento acustico che il decreto ministeriale ha già portato e porterà ancor più in futuro.
Questo a Segrate.
Sul fronte Regione Lombardia, spetterà al Presidente Maroni intervenire presso il Governo spiegando che il Consiglio Regionale non vuole che si "sfrutti" di più la capacità di movimento aereo di Linate, soprattutto se ciò avviene a spese di Malpensa.
Questo è il risultato complessivo di due mozioni pressoché identiche presentate contemporaneamente al Consiglio Comunale segratese e al Consiglio Regionale lombardo.
La prima, proposta da Segrate Nostra, firmata anche dal capogruppo del PD, Vito Ancora e, per la maggioranza, da Donati (Lega Nord) e da Zardus (Gruppo misto) è stata votata all'unanimità nel Consiglio Comunale del 13 novembre.
La seconda, presentata dai consiglieri di Patto Civico, primo firmatario e presentatore il nostro Paolo Micheli, è stata approvata dal Consiglio Regionale lombardo il 4 novembre scorso con sessantacinque voti a favore ed uno solo contrario.
Come abbiamo detto meno di un mese fa, annunciando la nostra intenzione di muoverci su quest'argomento, avere un aeroporto sotto casa può essere una comodità per i viaggiatori, è fonte di lavoro e mantiene un importante indotto di servizi ma è anche un pericolo ambientale per tutta la comunità. E' un pericolo quindi per noi segratesi che siamo sotto i decolli e quindi subiamo l'inquinamento acustico che ci accompagna in permanenza e che avvertiamo ogni giorno mentre non percepiamo l'inquinamento atmosferico dovuto al forte consumo di cherosene degli aerei in decollo, ognuno dei quali inquina quanto centinaia di auto non catalizzate.
Continueremo a stare attenti a quei decolli, perché... la salute non ha prezzo.
Segrate, 17 novembre 2014
Gianluca Poldi Portavoce di Segrate Nostra |
20141027 - comunicato stampa
In Regione Lombardia è stato presentato un progetto di legge che modifica il testo della principale legge regionale sull'urbanistica. Purtroppo il testo non prevede alcun limite a nuovi consumi di suolo per i prossimi tre anni e introduce addirittura incentivi per le nuove edificazioni.
Sempre dalla Regione arriva però uno spunto interessante: è un parere legale degli uffici regionali alla richiesta di chiarimenti presentata da un consigliere della minoranza. Una delle domande si riferiva alla possibilità di ri-conversione di un terreno edificabile ad agricolo: "Se un PGT classifica un'area come edificabile, quali diritti mantengono i proprietari se l'Amministrazione Comunale, cambiando in seguito il PGT, riclassifica come agricola un'area a uso residenziale o produttivo?".
La risposta, preceduta da una lunga premessa sulla normativa, sulla giurisprudenza e su pareri di esperti, è stata questa: "...il contesto pubblicistico nel quale i diritti si pongono non rende gli stessi immuni dal potere di revisione del piano da parte dell'amministrazione, cioè dal c.d. ius superveniens. Vi è sempre infatti la possibilità che una variante modifichi in peius i diritti edificatori o anche li estingua." Il parere legale di un ufficio regionale non ha la forza di una legge né di una sentenza. Questo parere, riportato alla realtà di Segrate, porta almeno a un paio di considerazioni.
La prima: ciò che il proprietario dell'area considera una "modifica in peius" può essere una modifica "in melius" per la comunità, ossia per i cittadini. E a ciò l'amministrazione locale dovrebbe tendere. Naturalmente, non sarebbe una scelta a compiersi a cuor leggero, dal momento che la tassazione dell'area edificabile è più alta rispetto a quella di un'area a uso agricolo.
La seconda: una forza politica che alle elezioni comunali della prossima primavera presentasse come parte del proprio programma: "Noi riporteremmo a verde agricolo tutte le aree del territorio comunale che sarà possibile riclassificare" non fa una proposta velleitaria o rivoluzionaria ma esprime un punto programmatico serio concretamente supportato dal parere di autorevoli esperti legislatori. Noi nel nostro programma questo punto lo scriveremo.
Segrate, 27 ottobre 2014
Gianluca Poldi Portavoce di Segrate Nostra |
20141020 - comunicato stampa
Il Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, l'1 ottobre scorso ha firmato un decreto che toglie i limiti che dal 2001 contenevano il numero dei voli da e per l'aeroporto di Linate. Il decreto fa riferimento alla necessità di semplificare l'accesso dei viaggiatori comunitari in previsione dell'imminente inizio di Expo 2015. Il Ministro nel comunicare la decisione di firmarlo ha tenuto a rassicurare sostenendo che il decreto non introduce particolari aumenti: rimane il tetto di 18 "movimenti orari" stabilito dall'Enac e non cambiano gli slot (le finestre temporali di decollo).
Nel giro di pochi giorni un primo risultato c'è già stato: due compagnie aeree, Airberlin e Niki, hanno deciso di trasferire otto voli da Malpensa a Linate, che passerà quindi dagli attuali sei milioni di passeggeri annui a probabili sei milioni e mezzo. Airberlin è una società partecipata da Etihad, la compagnia aerea di bandiera degli Emirati Arabi Uniti che da agosto possiede il 49% delle azioni di Alitalia.
Probabilmente questo è solo l'inizio. Linate, aeroporto cittadino, è uno scalo che fa gola a molti e non si può escludere che vi saranno altre compagnie che sposteranno voli da Malpensa o ne imposteranno di nuovi, in modo che i voli dall'aerostazione segratese potrebbero raggiungere il massimo dei movimenti attualmente consentiti, cioè 18 l'ora. E noi segratesi siamo sotto i decolli, vittime dell'inquinamento acustico che ci accompagna in permanenza e che avvertiamo ogni giorno, mentre non percepiamo l'inquinamento atmosferico dovuto al forte consumo di cherosene degli aerei in decollo, ognuno dei quali inquina quanto centinaia di auto non catalizzate.
Avere un aeroporto sotto casa può essere una comodità per i viaggiatori ma è un pericolo ambientale per tutta la comunità. Per questo Segrate Nostra presenta al Consiglio Comunale di Segrate una mozione che chiede al Sindaco e alla Giunta di intervenire perché il decreto del Ministro Lupi abbia un effetto limitato nel tempo, non oltre la durata di Expo 2015, e si torni a una distribuzione dei voli che limiti l'utilizzo del nostro aeroporto. La salute non ha prezzo.
Segrate, 20 ottobre 2014
Gianluca Poldi Portavoce di Segrate Nostra |
20141013 - comunicato stampa
Caterina e Abdel hanno un bambino di 4 anni, Noah, e una ragazza di 16, Diana.
Vivono in un paese in cui non sempre quanto è rotondo gira. E' il paese in cui alcune rotonde sono diventate oblunghe per migliorare la viabilità, ma non vengono completate da 2 anni, e la visibilità è stata peggiorata da siepi, sì gradevoli ma lì inopportune.
Diana frequenta il liceo del territorio, quando può si muove in bici, apprezza quasi tutte le piste ciclabili cresciute in città in questi anni: si domanda però per quale motivo il nuovo percorso dal centro verso San Felice sia diventato tanto tortuoso, perché non vi siano - messe in sicurezza - delle soluzioni alternative allo scomodo ponte nuovo. E pensa, lei più prudente, al pericolo che corrono i suoi compagni che attraversano la strada a raso, perché in ritardo, per fare prima.
La mamma, nata a Segrate, ricorda come da decenni si parli di "una maggiore unità tra i quartieri" e di "semplificazione dei collegamenti". E nota come il passaggio della BREBEMI fatto così abbia sortito di fatto l'effetto opposto. Un'occasione davvero perduta, pensa, per creare una maggiore unità, una battaglia mai davvero combattuta dagli Amministratori locali con chi di dovere. E pensa anche a quanto è accaduto agli amici che vivono a Tregarezzo.
Caterina e Abdel amano il loro paese, la qualità della vita è forse più alta della media, per essere a poca distanza dalla grande città, e i servizi sono mediamente efficienti. Ma si domandano perché certe scelte amministrative vengano prese con leggerezza di giostra.
Giostra, appunto, come quella che il piccolo Noah quotidianamente da un mese vede recandosi all'asilo con papà, il quale in cuor suo spera che mai aprirà, perché sa che dovrà combattere contro i capricci del figlio che inevitabilmente ogni santo giorno gli chiederà con insistenza di andarci. Abdel pensa che il Luna Park in città ce l'abbiamo, che una giostra per bambini lì nelle vie centrali non era necessaria, che la collocazione sia scorretta e si domanda che ricorrenza ci sia a giustificarla. "Tanto resterà poco", si dice. Pare invece che resterà per 10 anni, da contratto, gli dice un amico informato.
Abdel è impiegato in un Comune del circondario e si chiede se esista anche a Segrate una normativa che regoli questo tipo di strutture. Certo dovrebbe esistere, se han firmato un contratto e alloggiato da tempo la giostra.
Qualcuno gli ha detto che un consigliere comunale di maggioranza è della famiglia che gestisce il Luna Park, la stessa che gestirà quella giostra e, in inverno, una pista da pattinaggio. "Non è possibile" - pensa - "l'ennesimo conflitto d'interessi. Che tristezza sarebbe...". Eh già, la politica delle giostre ha le sue regole cicliche. Speriamo che i cittadini vogliano, alle prossime elezioni, scendere da quelle giostre.
Segrate, 13 ottobre 2014
Gianluca Poldi Portavoce di Segrate Nostra
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20141006 - comunicato stampa
Chi arriva a Segrate per la Cassanese dalla scorsa estate viene salutato dall'aeroplanino arancione che è stato prestato alla nostra città dall'Aeronautica Militare e che campeggia in mezzo al rondò. Se giriamo intorno al rondò e ci dirigiamo verso Via Fratelli Cervi e Milano 2, sulla sinistra abbiamo il distributore di carburanti e più avanti la Moschea. Alla destra invece c'è un prato.
Quel prato secondo il PGT approvato nel 2012 è destinato alla "riqualificazione del tratto urbano della Cassanese".
Secondo il Sindaco e la maggioranza che lo sostiene, il miglior modo per "riqualificare" quel prato è... farci costruire sopra qualcosa.
Non si sa ancora come e quanto: l'unica certezza è che nella delibera che martedì 7 ottobre sarà all'ordine del giorno del Consiglio Comunale segratese c'è in mezzo ad altre operazioni simili una riga che prevede che il comune scambi quei 4700 mq con circa 17000 che si trovano nella zona di Centroparco. Un affare per il Comune? C'è da dubitarne. Quella sulla Cassanese è un'area ben in vista, presso una via di grande traffico, importante dal punto di vista commerciale. Il Consiglio Comunale dovrebbe votare questa permuta alla cieca, senza sapere ancora in base in quale accordo avvenga questo scambio: non si sa ancora quale sia stata la trattativa con uno dei soliti privati che stanno guadagnando dal PGT fiumi di denaro.
Segrate Nostra non ci sta e deposita un emendamento che chiede di depennare quella riga. Segrate Nostra chiede chiarezza.
Questa maggioranza che ha dato a Segrate il PGT più cementificatore di tutta la regione tra pochi mesi se ne andrà, finalmente. Segrate Nostra chiede che quando ci sarà una nuova amministrazione chi arrivi a Segrate possa ancora trovare, sorprendentemente, un prato.
Segrate, 6 ottobre 2014
Gianluca Poldi Segrate Nostra |
20140910 - comunicato stampa
Il "Westfield Milan" aprirà forse nel 2017, ma avrà ricadute sulla nostra città molto prima: fin da quando inizieranno i lavori di realizzazione di quest'opera che si candida ad essere il più grande centro commerciale d'Europa per estensione, ricettività e posti parcheggio. Quest'estate la multinazionale australiana Westfield si è ancor più concretamente impegnata nel progetto: ha infatti presentato alla Provincia di Milano la fideiussione di 123 milioni prevista dal piano viabilità e si è impegnata ad acquistare dall'imprenditore italiano Percassi un'altra rilevante quota societaria, arrivando ora a controllare il 75% dell'intera operazione. Sempre quest'estate è stato depositato in Regione il progetto per la Valutazione di Impatto Ambientale; in esso abbiamo letto le prime indicazioni concrete che non solo non ci hanno convinto, ma che si sono rivelate fonte di nuove preoccupazioni. Il Westfield porterà a Segrate un grosso investimento, sarà certamente una grande possibilità occupazionale e quasi certamente sarà frequentato dalla maggior parte dei segratesi. Soldi arriveranno anche alle casse comunali come entrate straordinarie durante la costruzione e come tasse varie quando sarà funzionante. Dovrebbe addirittura permettere la realizzazione della nuova viabilità "speciale" così da togliere un bel po' di traffico di attraversamento dall'attuale Cassanese. Ma tutto questo avrà un prezzo: un prezzo sull'economia di Segrate e sul suo territorio. Secondo affermazioni di stampa il Westfield punta a diventare un centro commerciale di alta qualità con nomi internazionali del "lusso". E' evidente che i soldi che verranno spesi qui non saranno più spesi altrove e molte aree commerciali degli immediati dintorni ne soffriranno: i posti del lavoro in più al Westfield saranno, almeno in parte, posti di lavoro in meno nelle vicinanze. Il futuro occupazionale del nostro territorio è sicuramente in gioco e su questo la classe politica locale deve e dovrà vigilare e dove possibile intervenire e farsi valere. Segrate inoltre rischia di pagare un prezzo assai alto anche in campo ambientale. Ogni giorno è previsto l'afflusso di migliaia di auto dei clienti, oltre a quelle del personale occupato ed i mezzi impiegati per il trasporto delle merci. La nuova Cassanese intercetterà, come detto, buona parte del traffico di passaggio, ma altro e nuovo se ne creerà tra la tangenziale Est e il centro commerciale. Quindi aumento dell'inquinamento dell'aria oltre a maggiore consumo di energia (con corrispondente rilascio di calore in atmosfera), aumento di rifiuti e di consumo di acqua di falda. Una prima importantissima occasione per intervenire sui problemi ambientali è stata, tra luglio e agosto, l'avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto con la possibilità aperta a tutti di presentare osservazioni. Segrate Nostra l'ha fatto presentando nove osservazioni: sul bilancio energetico e quello di produzione di CO2, sulla sostenibilità economica, sulla centrale di cogenerazione, sulle piste ciclabili, sul rispetto delle norme regionali sulla forestazione e perfino sul controllo della presenza di zanzare nelle nuove zone umide e laghetti che saranno realizzati. Tematiche queste su cui ci auguriamo che anche in Regione si facciano approfondimenti e riflessioni così da tutelare al massimo la salute ed il territorio della nostra Segrate.
Segrate, 10 settembre 2014
Segrate Nostra |
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