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Giovedì 05 Febbraio 2015 00:00 |
Segrate, 5 febbraio 2015
Un nuovo quartiere di oltre 3000 abitanti. Un cantiere con una previsione di dieci anni di lavori e un investimento di oltre 600.000 euro. Palazzi, uffici, un albergo, un supermercato. Questo è il risultato che la famiglia Cantoni, comproprietaria attraverso la società Europa 2000 di gran parte (circa 660.000 mq) del Golfo Agricolo, vorrebbe conseguire dopo aver ottenuto l'edificabilità dei propri terreni grazie al PGT che Alessandrini e la sua maggioranza hanno approvato nel febbraio del 2012.
A giugno 2012 Europa 2000 ha presentato il progetto di preverdissement che è stato corretto più volte e completato solo due anni dopo. A fine ottobre 2013 Europa 2000 ha depositato in Comune il piano attuativo "attivando nel contempo - come è scritto in una delibera di Giunta del successivo dicembre - la procedura regionale per la verifica di esclusione della VIA".
Nel marzo 2014 Paola Brambilla, presidente di WWF Lombardia, e Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, hanno scritto alla Regione chiedendo di respingere la richiesta di Europa 2000 e di decidere invece di sottoporre il piano di lottizzazione alla Valutazione di Impatto Ambientale come prevede il D.Lgs. 152/2006. Ho scritto anch'io, come cittadino segratese e consigliere regionale.
Gli uffici regionali ci hanno dato ragione e lo scorso dicembre è stato pubblicato un decreto che stabilisce che il progetto di lottizzazione del Golfo Agricolo deve essere sottoposto alla procedura di VIA.
La società Europa 2000, in persona dell'Amministratore unico Alessandro Cantoni, ha presentato un ricorso al TAR contro questa decisione della Regione coinvolgendo nella causa tutti coloro che vi hanno concorso, me compreso sia come consigliere regionale che come privato cittadino segratese. L'azione legale di Europa 2000 è diretta anche contro il Comune di Segrate, contro tutta la nostra città. Ritengo che la decisione della Regione sia corretta e che vada difesa.
Ma soprattutto, al di là degli interventi della magistratura che possono incidere molto sulle decisioni già prese, ritengo che debbano essere i cittadini a decidere il destino del proprio territorio.
E noi segratesi possiamo farlo, bocciando Alessandrini e la sua squadra e portando al governo di Segrate una nuova maggioranza che difenda e tuteli con la massima decisione il nostro territorio evitando ogni ulteriore consumo di suolo.
A maggio, tra 100 giorni, si vota.
Paolo Micheli Capogruppo di Segrate Nostra
Segrate Nostra sostiene il ricorso al TAR firmato da WWF Martesana, Legambiente Lombardia e da 50 cittadini per salvare il Golfo Agricolo. Sostienilo anche tu. Versa un contributo, anche di pochi euro. Contatta il Comitato Golfo Agricolo -
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per sapere come fare. |
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Domenica 16 Novembre 2014 00:00 |
Segrate, 16 novembre 2014
Cari amici,
Lambro e Seveso inondano Milano, il Bisagno fa tremare Genova, e nel frattempo guardiamo al Po angosciati. Una giornata drammatica che è una sintesi del dramma nazionale, segnato da un declino complessivo, e non soltanto economico.
Sembra che questo disgraziato Paese non stia neppure affondando; ma piuttosto si stia disfacendo o sciogliendo in mezzo al fango che lo sommerge. Una metafora facile, e perciò di dubbio gusto; ma non per questo meno vera.
Siamo già affondati 70 anni fa, a conclusione di un percorso che non era riuscito a fare di una Nazione uno Stato. Allora abbiamo trovato lo scatto d'orgoglio, i valori e la disciplina necessari per risalire. E oggi? Leggendo i giornali si direbbe che siamo un paese di vecchi, ormai assuefatti ai "malanni" irreversibili dell'età e della stagione...
Perciò questo è il momento per una Politica diversa da quella con l'iniziale minuscola, miserevole e meschina, shortsighted quando non corrotta, incapace di un progetto degno di tale nome, che lentamente ha permeato la nostra cultura, avvelenandoci.
Questo è tempo per Statisti, e non per modesti amministratori al più dediti al piccolo cabotaggio ed alla cura dei propri particolari interessi. Questo è tempo per una Politica intesa come dovere verso la collettività. Questo è tempo per uscire da una cultura provinciale e asfittica, che accampa proprie presunte e non verificate eccellenze, e poco sa di quanto si faccia altrove, per non parlare dei passi innanzi della grande scienza e tecnologia.
Non è più il tempo di comunicati stampa grigi e di parole logore prima ancora d'essere pronunciate. Già ascoltate tante altre volte, e perciò prevedibili e stucchevoli. Di poco, o nessuno interesse. E' tempo di gridare con forza: BASTA! E di mettersi seriamente al lavoro, di ritrovare il piacere per l'approfondimento e lo studio serio dei problemi, per la ricerca di soluzioni. Già: perché di soluzioni c'è bisogno. Tempo di ritrovare in definitiva l'orgoglio di dire: siamo ancora capaci.
E per cominciare: riportiamo con forza la nostra battaglia sullo STOP al consumo di suolo là dove deve stare: davanti alla società civile, e perciò fuori dall’aula di un Consiglio che ha già largamente dimostrato la propria inettitudine ad affrontare i problemi veri del territorio che dovrebbe regolare. Ritroviamo audacia, e proviamo a pensare che la protezione del territorio non è semplicemente una technicality appannaggio di urbanisti; piuttosto, può essere una fucina per creare non solo condizioni di vita migliore, ma anche nuovo lavoro e valore.
Buona domenica!
Paolo Micheli Capogruppo consigliare di Segrate Nostra |
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Martedì 30 Settembre 2014 22:41 |
Segrate, 30 settembre 2014
Cari amici,
qualche giorno fa il Comune di Segrate ha assegnato per i prossimi sette anni la gestione del Palasegrate e del Centro Civico Cascina Commenda a due società in collaborazione: la Melarido srl di Sesto San Giovanni e Ludus in Fabula, la compagnia teatrale di Mario Zucca e Marina Thovez.
Il precedente gestore, la segratese Teatrio, non ha partecipato. Eppure i "ragazzi" di Teatrio hanno gestito Palasegrate e Commenda nell'ultimo decennio, da almeno quindici anni sono attivi a Segrate, sono apprezzati dai cittadini come dimostrato dalle oltre 1400 firme di sostegno che sono state raccolte nel periodo della gara. "Le condizioni economiche del nuovo appalto sono insostenibili": così le dichiarazioni di Teatrio alla stampa locale per spiegare la rinuncia alla gara.
Difficile pensare che si sbaglino dopo quindici anni a fare proposte di spettacoli, corsi, intrattenimenti di ogni genere a vivere di cultura e animazione. Teatrio, in alcune dichiarazioni alla stampa, ha dato anche i numeri dei costi della gestione: molte decine di migliaia di euro l'anno in più a carico del gestore rispetto al contratto precedente.
I nuovi gestori hanno notorietà e curriculum rispettabilissimi: speriamo che accettando le nuove condizioni della gara non siano stati troppo ottimisti nel valutare le potenzialità delle nostre strutture culturali.
Segrate Nostra ha deciso di chiedere, con un'interrogazione consiliare, quali sono state invece le previsioni economiche fatte dall'amministrazione comunale nell'indire la gara, per sapere se l'Amministrazione Comunale cercando di risparmiare sui costi non abbia tirato un po' troppo la bilancia della propria parte esponendo così i nuovi gestori a qualche futura difficoltà di troppo nel far quadrare il bilancio.
In questi anni Teatrio ha fatto di un bar e di uno spazio pubblico un luogo d'incontro di qualità, integrato con il territorio, adatto a bambini come pure ai giovani e agli anziani. Un luogo che ha dato più armonia e più radici (crediamo) al quartiere, aiutato dalle proposte teatrali, culturali, da una bella architettura e da un apprezzabile parco, e dalla presenza del centro civico lì accanto. Ha dimostrato che con passione, lavoro e cultura si può migliorare un pezzo di città.
Auguriamo loro il meglio per i progetti futuri e al gruppo entrante di raccogliere questa sfida davvero culturale con successo.
Gianluca Poldi Segrate Nostra |
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Martedì 23 Settembre 2014 11:16 |
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Martedì 10 Dicembre 2013 00:00 |
Firma la petizione on line per costringere il sindaco e la sua maggioranza ad occuparsi seriamente del problema
Da settimane abbiamo riproposta con forza il problema della stazione di Segrate, utilizzata da molti segratesi ma del tutto carente di servizi: il parcheggio è insufficiente e nei giorni feriali si rischia di non trovare posto, niente biglietteria, niente servizi igienici, l'illuminazione è carente e alla sera l'ambiente è tutt'altro che rassicurante. Da anni (la stazione è attiva da fine 2004) l'area della stazione è un cantiere incompiuto e le 175 famiglie che abitano i palazzi del Segrate Village vivono una situazione di evidente precarietà.
Tutto questo nonostante che le linee programmatiche 2010-2015 del sindaco indichino al punto 3. "Segrate si muove sempre più veloce" come obiettivo di mandato "per una mobilità sempre più moderna e veloce" la riqualificazione della stazione ferroviaria perché diventi "il fulcro del sistema di trasporto cittadino".
L'interrogazione che abbiamo presentato al sindaco ha avuto una risposta insoddisfacente: la colpa è della crisi edilizia e dell'impresa costruttrice che non rispetta gli impegni. Il consigliere regionale Paolo Micheli ha portato il problema in Regione (le linee suburbane che si fermano a Segrate sono gestite da Trenord, una compartecipata della Regione Lombardia) perché si intervenga almeno sulle banchine e sui servizi ferroviari.
Ma l'inerzia dell'Amministrazione Comunale è inaccettabile! Per questo lanciamo una raccolta di firme on line "Salviamo la stazione di Segrate" per costringere le istituzioni ad occuparsi finalmente seriamente del problema.
Per aderire e sottoscrivere: http://www.change.org/it/petizioni/sindaco-adriano-alessandrini-e-amministrazione-comunale-di-segrate-salviamo-la-stazione-ferroviaria-di-segrate
10 dicembre 2013
Segrate Nostra |
Scritto da webmaster
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Venerdì 22 Marzo 2013 09:47 |
Appello promosso dalle liste Civiche: “Insieme per Segrate”, “Lista per Pioltello”, “Segrate Nostra”, “Vivere Cernusco”
Vogliamo che si realizzi un sogno !
Siamo i militanti ed elettori di Liste Civiche che da molti anni operano negli ambiti locali, riconoscendosi nelle aree politiche ambientaliste, sociali e del centro sinistra. Siamo quella che molti amano chiamare “La società civile”. Molti di noi hanno votato centrosinistra, altri Movimento 5 Stelle.
Ma ora siamo attoniti e stupiti !
Una grande maggioranza di rappresentanti del popolo, eletti in parlamento, potrebbe convergere su alcuni punti programmatici fondamentali, in cui le nostre Liste si riconoscono pienamente. Legalità, lotta alla corruzione ed alla mafia, trasparenza, partecipazione, solidarietà, sostenibilità delle scelte economiche ed urbanistiche, taglio dei costi della politica e di privilegi inaccettabili e grande impegno per il lavoro, potrebbero finalmente diventare realtà.
Al momento questo sembra, purtroppo, irrealistico.
Bersani sta oggi cercando di proporre un governo di transizione a partire da questi punti e da una riforma del sistema elettorale, ma ha poche possibilità di successo. Sembra impossibile, infatti, trovare una via d’uscita per formare un governo malgrado sui singoli provvedimenti relativi a questi impegni ci potrebbe essere la convergenza di Centrosinistra e Movimento 5 Stelle con una larga base parlamentare.
Questo è un sogno.
Un sogno che crediamo ancora possibile e che ha già dato delle anticipazioni con l’elezione di Laura Boldrini e di Pietro Grasso alla Presidenza dei due rami del Parlamento.
In altre parole:
l’inizio del cambiamento e la fine del berlusconismo.
Perché questo sogno si realizzi pensiamo che sia necessario una scelta nobile e generosa: Bersani, un uomo onesto ma che non è riuscito a vincere le elezioni, con spirito di sacrificio, dovrebbe lasciare la responsabilità di portare avanti questi punti programmatici ad una figura di grande spessore, indipendente, però, dagli apparati di partito. Questa persona si impegnerà a portare avanti il programma di governo proposto e che contiene quei punti che sono da sempre nelle aspirazioni di tante liste civiche come le nostre ma anche dentro il programma del Movimento 5 Stelle. Lasciamo quindi alle forze politiche la sciagurata responsabilità di rifiutare il cambiamento ed avviare il paese allo sfascio, ma vogliamo sperare che le molte persone oneste e cristalline che ci rappresentano in Parlamento non si assumeranno la responsabilità di una scelta così deleteria. Chi oggi rifiutasse, in nome di calcoli elettorali o di giochi di potere, questa concreta possibilità di dare corpo alle speranze di tanti, si renderebbe colpevole di gettare un sogno alle ortiche, nonché trascinarci tutti in un molto probabile disastro. |
Scritto da webmaster
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Martedì 27 Novembre 2012 16:31 |
Girando in questi giorni autunnali per le aree ex-agricole residue di Segrate assistiamo con bella sorpresa alla posa in opera di centinaia di nuovi alberi, scelti tra specie autoctone e non ormai diffuse in parchi e giardini (bagolari, frassini, ciliegi, querce, tigli, liquidambar, liriodendri, sophora, corniolo, evonimo, ligustro, viburno, piracanta e altre).
L'iniziativa sarebbe notevole se non fosse che gli alberi sono mezzo di scambio per concedere nuove ingenti costruzioni (nelle aree adiacenti, non piantumate) e la definitiva scomparsa dell'agricoltura dal territorio di Segrate. Comunque la si pensi circa l'opportunità che sopravviva l'agricoltura in aree urbane, siamo di fronte alla messa in opera del cosiddetto "preverdissement" previsto nelle aree di trasformazione (da agricole a edificabili) TR1 e TR2 del PGT, ossia la piantumazione preventiva. In pratica: se voglio aver la possibilità di costruire devo prima piantare alberi (con criteri sommariamente definiti dall'Amministrazione, ossia in maniera troppo vaga), poi spero che l'Amministrazione Comunale approvi il mio progetto, entro i limiti di edificazione previsti dal Piano. Ma d'altro canto quale Amministrazione negherebbe al privato di costruire dopo essersi accollato una ingente spesa per la piantumazione?
Ad ogni modo, i limiti del preverdissement sono evidenti agli specialisti del settore: è uno strumento urbanisticamente sbagliato se così fatto perché non prevede una concertazione adeguata tra le parti né il rispetto delle fasi d'approvazione del progetto. Talvolta anche il buon senso può aiutare: in quale terreno si costruirebbe un giardino prima che sia approvato il progetto di costruzione della casa? Il giardino, specie se pubblico, deve essere adeguatamente misurato sulle esigenze paesaggistiche e sulla base delle altezze e funzioni delle costruzioni, e i suoi costi di mantenimento - che ricadranno così sulle tasche dei cittadini perché il terreno non edificato diventerà pubblico - andrebbero adeguatamente commisurati su dei bilanci previsionali, i quali si basano ahinoi ampiamente sugli introiti degli oneri edificatori, e quindi nei prossimi decenni saranno sempre più magri, non rimanendo quasi più territorio da costruire. Questi i maggiori errori di metodo.
Poi l'errore di merito: la piantumazione a scacchiera (modello "cartiera") come quella ora in prevalenza scelta a Segrate è esteticamente brutta, sciocca, avulsa dal tentativo di riproduzione di un contesto naturale, avulsa dalla cultura del parco come giardino con cui si sono progettati e realizzati i grandi parchi in Italia (Monza, etc.) e all'estero nel XIX e XX secolo. Si sarebbero potute e dovute scegliere altre modalità, come ad esempio la geometria a sinusoide, che sono più apprezzabili da vedere e ugualmente funzionali.
Infine è grave la mancata integrazione delle specie nuove con quelle esistenti, ormai storicamente assestate, quali robinie, pioppi e altre specie anche arbustive che crescono presso le rogge e lungo i vecchi tracciati viari, incluse le strade agricole. Del tutto ingiustificabile l’abbattimento di specie che già le perizie dei naturalisti hanno valutato come significative a livello ambientale, anche per la nidificazione e per l’insediamento di specie avicole di passaggio.
In definitiva possiamo dire questo: 1. Segrate ha e avrà degli alberi in più, dei begli alberi speriamo, ben messi in posa e robusti, ossia dei boschetti di cui misureremo l'efficacia tra vent'anni. Il che è in generale un bene e l'unico vero merito del PGT. 2. Forse mantenerli costerà non poco alla collettività, mentre l'attività agricola è solo a carico del proprietario e - se ben fatta nel rispetto ecologico - preserva l'ambiente. 3. Il verde ovviamente si poteva ottenere anche in maniera più sensata, ripensando il paesaggio urbano e periurbano in un'ottica coordinata e complessiva, integrando il verde esistente - dove possibile. 4. Se poi il ricorso intentato al TAR contro il PGT andrà a buon fine le costruzioni non si faranno, mentre i boschi si spera che restino, altrimenti avremo legna per ardere, o per costruire ... in legno!
Quanto poi ai progetti dei nuovi insediamenti, e alle loro implicazioni urbanistiche, rimandiamo le riflessioni ad altra occasione.
Gianluca Poldi – Segrate Nostra |
Scritto da webmaster
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Domenica 09 Settembre 2012 00:00 |
Nel numero 35 del settimanale "Famiglia Cristiana", uscito nel mese di agosto 2012, il giornalista Giuseppe Altamore riportava una volta di più dati allarmanti sul consumo di suolo nel Comune di Segrate. Il testo dell'intero servizio, dal titolo significativo "Affari in campo" è scaricabile da qui, ma ci piace riportare per intero uno dei passaggi più significativi:
"... dice l’assessore all’Urbanistica, al territorio e all’edilizia privata Angelo Zanoli. «Segrate non può avere una dimensione agricola che appartiene a un altro tempo. E poi l’agricoltura inquina... non si può coltivare il mais sotto gli aerei che decollando scaricano idrocarburi (l’aeroporto di Linate è nel territorio del Comune di Segrate, ndr). L’epoca delle cascine è finita. Qui siamo a otto chilometri da piazzale Loreto, il cuore pulsante di Milano», si accalora l’assessore."
L'articolo non è piaciuto al Sindaco di Segrate, Adriano Alessandrini, che in un'intervista del 6 settembre 2012 al "Folio" di Segrate ha ribattuto così:
"... Cosa pensa dell’articolo sull’urbanizzazione del territorio uscito su “Famiglia Cristiana” che fa apparire Segrate come una città cementificata, con tanto di dichiarazioni dell’assessore Angelo Zanoli? «Trovo penoso l’atteggiamento di questo settimanale. Da cattolico praticante sono deluso da un giornale che dovrebbe avere come missione la verità. Ho letto cose veramente assurde ad esempio sul Centroparco. E quando mai abbiamo avuto ovini nel Golfo agricolo? Hanno scritto solo mistificazioni e falsità. Sono convinto che il direttore non abbia responsabilità e sia solo colpa dolosa del giornalista». Zanoli nell’intervista, però, afferma che «l’agricoltura inquina», è un virgolettato... «Angelo mi ha spiegato che hanno estrapolato la frase in un contesto più ampio. Lui ha detto che il mais coltivato sul Golfo agricolo sarebbe inquinato dagli scarichi degli aerei che ci passano sopra. L’assessore ha tutta la mia solidarietà».
Arriva oggi - 9 settembre 2012 - la risposta del giornalista che ha redatto il servizio su Famiglia Cristiana:
"L'intervista al sindaco, pubblicata su Segrate in Folio, si commenta da sola. I segratesi sono in grado di giudicare da soli se l'articolo pubblicato da Famiglia Cristiana sulla cementificazione e il consumo del suolo a Segrate presenta “solo mistificazioni e falsità”. Lo scempio del territorio, l'aria puzzolente e inquinata, il traffico che aumenta, il deterioramento della qualità della vita sono evidenti a tutti. L'abbattimento della cascina Lirone (Centro Parco) per far posto a due grattacieli è un fatto. Il Pgt che cancella l'agricoltura a Segrate è un documento pubblico. Di fronte alla denuncia pubblica di tutto ciò, il primo cittadino si innervosisce e non offre spiegazioni, non risponde entrando nel merito delle questioni poste dall'articolo pubblicato su Famiglia Cristiana. Si lascia invece travolgere dalla sua rabbia nei confronti di una critica aperta e risponde con l'insulto e la diffamazione del giornalista. E' un atteggiamento tipico di chi ha una concezione autoritaria del potere e della sua funzione pubblica. Mostra anche il volto peggiore di una destra che ha seminato nel Paese odio e divisione. Come giornalista e cittadino di Segrate mi sarei aspettato un comportamento più sobrio e più consono al ruolo e alla responsabilità che tutti si aspettano da una persona che guida un Comune che aspira a raggiungere i 50 mila abitanti. Giuseppe Altamore"
Come andrà avanti la diatriba tra il Sindaco e Famiglia Cristiana al momento non è dato saperlo: di certo Segrate Nostra continuerà a fare di tutto per contrastare il pessimo PGT che la maggioranza guidata da Alessandini e Zanoli ha approvato nella scorsa primavera.
Segrate Nostra |
Scritto da Marco Italia
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Domenica 05 Agosto 2012 19:30 |
Nella Delibera di Giunta comunale n. 113 del 31 luglio 2012: “Utilizzo spazi Municipio XXV Aprile - approvazione seconda variante esecutiva senza incrementi di costo” leggiamo che per far posto alla Fondazione Biblioteca di via Senato, presieduta dal senatore Dell'Utri, si rinuncia ai locali destinati all'alloggio del custode. Decisione saggia in questi tempi di risparmio per gli enti locali, perché il personale costa e perché, come anche detto nella delibera, molte delle funzioni del custode possono essere espletate da altri soggetti. Lo spazio tolto alla custodia assicura altri spazi alla Biblioteca milanese dopo quelli indicati dalla delibera 78 del 31 maggio.
Ricordiamo però che nel Consiglio comunale del 16 luglio, quando Paolo Micheli e Gianfranco Rosa avevano chiesto dove si pensava di mettere i 140.000 volumi della Fondazione Biblioteca di via Senato all'interno del vecchio comune di via XXV aprile, il Sindaco aveva risposto che il problema non sussisteva perché in quell'edificio era già stato previsto spazio per tutti.
In una successiva intervista il Sindaco aveva definito i problemi sollevati sulla modalità della collocazione della Fondazione Biblioteca di via Senato “uno sconcertante avanspettacolo”.
Il Sindaco è sconcertato; ma quanto agli spazi: chi aveva ragione?"
Segrate Nostra
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Scritto da webmaster
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Mercoledì 25 Gennaio 2012 17:34 |
Segrate, 17 gennaio 2012
Cari amici, grandi numeri settimana scorsa: gli amici di Segrate Nostra su Facebook hanno raggiunto e largamente superato quota mille. Sono state invece 101 (più un filmato) le foto inviate da chi ha raccolto il nostro invito di inviarci immagini della Segrate che vorremmo ricordare, di quella Segrate che invece rischia di sparire se la maggioranza PDL- Lega Nord riuscirà ad approvare il Piano di Governo del Territorio che vale un miliardo di euro di cementificazioni e che eliminerà quasi tutto il verde agricolo superstite. Noi useremo una selezione delle immagine pervenute per farne delle simpatiche cartoline che diventeranno una piccola testimonianza della Segrate che vogliamo difendere. Non una operazione nostalgia ma un'immagine del futuro che vogliamo per la nostra Segrate: vogliamo che rimanga ancora ricca di testimonianze della sua tradizione agricola e ancora verde di prati e piccoli boschi. Stiamo proponendo un richiamo alle radici della storia della nostra città chiedendo che ne venga salvaguardato il territorio perché non basta conservare immagini e documenti museali. Chiediamo fatti concreti perché non aiuta certo la città chi, come la Lega Nord, a parole difende la storia e le tradizioni e nei fatti si arrende allo strapotere del mattone e del cemento.
Segrate Nostra |
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