Bilancio comunale Siamo al dunque. In una lettera aperta Liliana Radaelli lo fa notare e il PDL deve ammetterlo. La questione del bilancio, tenuto in piedi da un almeno un decennio con i soldi delle urbanizzazioni, cioè vendendo ai costruttori la possibilità di cementificare il nostro territorio, è alla base dei ragionamenti che hanno portato alla nascita di Segrate Nostra. Un bilancio più verde, così abbiamo sintetizzato nel nostro programma i ragionamenti che ora anche la maggioranza è costretta a fare.
Negli ultimi dieci anni il Comune di Segrate si è comportato come la Spagna, che ha fatto trainare il proprio sviluppo dalla speculazione immobiliare. Ora che la crisi è arrivata e le betoniere girano con difficoltà, mancano i soldi per far quadrare i conti. E nel frattempo il bilancio è stato appesantito da spese difficili da ridurre. Il Comune ha contratto mutui, perchè le entrate per oneri non sono bastate a coprire la realizzazione di piani di opere pubbliche evidentemente eccessivi. Abbiamo un corpo di Polizia Locale che, rispetto agli abitanti è quasi il doppio della media nazionale.
Ora occorre far quadrare i conti. Rinunciare alle spese non necessarie e forse ridurre anche spese importanti. Daremo il nostro contributo. Ma, innanzitutto, chi ha fatto saltare il banco, chi ha costruito e approvato i bilanci degli ultimi anni, abbia almeno il coraggio di chiedere scusa alla città.
11 marzo 2011
Paolo Micheli Gianfranco Rosa Gruppo consiliare Segrate Nostra
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