Abstract Proposta di creazione di un Meta-Parco Diffuso nel territorio del comune di Segrate, teso ad ovviare ai danni ambientali e di salute in fieri, che saranno causati da una non attenta gestione delle risorse del soprasuolo/sottosuolo. Si tratta di un progetto di compensazione degli impatti ambientali di medio-lungo periodo, con attenzione alla componente paesistica, turistica ( vedi potenzialità Expo) , lavorativa, didattico-ricreativa, nonché di quella sportiva all’aperto.
Premessa Fra i tanti documenti sul tema, eccone uno recente: Tutelare l'ambiente per salvaguardare la salute. Una necessità non più rinviabile come dimostrano i 'numeri': il 75% delle malattie e delle cause di morte è legato proprio al degrado ambientale e a stili di vita scorretti. Ne sono convinti i medici italiani che a Padova hanno varato la 'Carta per la tutela della Salute e dell'Ambiente', nel corso di un convegno sul tema. Una sorta di vademecum che stabilisce il percorso da seguire. "La Carta di Padova - dice Maurizio Benato, vicepresidente Fnomceo, che del convegno padovano è ospite e promotore - stabilisce l'approccio metodologico attraverso il quale attuare la prevenzione per uno sviluppo sostenibile in grado tutelare la salute 'curando' l'ambiente”
Quando si dice cura dell’ambiente si intende la messa in atto di situazioni di tutela del verde - ove questo ci sia già - e di creazione di nuovi spazi - ove questi siano carenti. Segrate, un tempo parte attiva del Parco Agricolo sud, perché i suoi terreni erano coltivati, oggi ne sta diventando sempre più spettatrice virtuale. Nella mappa dei parchi della Provincia di Milano, Segrate è uno dei territori che non beneficiano di alcun parco ufficialmente riconosciuto e tutelato, come ad esempio l’adiacente comune di Pioltello (Parco delle Cascine riconosciuto di interesse sovracomunale dalla Regione Lombardia) ; al contrario a Segrate le aree agricole un tempo coltivate sono state abbandonate senza che ci sia stata alcuna compensazione biologicamente affine.
Situazione Segrate è in massiccia espansione urbanistica, la giunta comunale progetta molti nuovi insediamenti sia di tipo residenziale sia di tipo commerciale ; però non c’è un piano complessivo di mitigazione paesistica ed ambientale e soprattutto la città manca di un buon sistema di trasporti pubblici. La zona di Segrate, a differenza di altri comuni della cintura verde del milanese, sta assistendo alla sparizione delle aree verdi , con un rapidissimo sfruttamento del suolo senza che siano state proposte efficaci contropartite sul piano ambientale, se non le immagini pubblicitarie dei depliant degli investitori. Il progetto recentemente comunicato dal sindaco Alessandrini – a parte del quale è già stato dato inizio con una serie successiva di approvazioni di PII senza alcuna comunicazione ufficiale di un progetto complessivo – prevede in pratica il completamento dell’urbanizzazione totale del territorio di Segrate, aggregandone le varie frazioni alle opere infrastrutturali previste da altri capitoli di spesa come l’accordo programmatico e le decisioni prese a beneficio dell’ l’Expo. Edilizia residenziale di livello medio-alto e strade sono gli unici obiettivi del progetto suddetto, la mitigazione ambientale non è seriamente contemplata. Questo piano consuma troppa natura e la consuma male due volte: con esaurimento totale della risorsa suolo e con danno ambientale emergente.
Obiettivi Questo documento vuole essere un inizio di “Piano di Cura per l’Ambiente” di Segrate, i cui cittadini nell’ultimo decennio hanno visto impoverirsi la qualità dell’aria e peggiorare la loro qualità di vita. Di conseguenza, vale la pena proporre un progetto che si inserisca nel progetto della Provincia denominato Dorsale Verde facendo riferimento al Repertorio B del PTCP ( Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) per mitigare l’impatto paesistico ed ambientale con delle opere di compensazione in dosi ben superiori a quelle proposte. E’ sicuramente da sfruttare l’opportunità offerta dal secondo Bando Città di Città, che propone anche attività di accompagnamento ai servizi delle Provincia in merito a come adeguare gli strumenti di pianificazione esistenti e/o in fase di adozione in risposta ad un obiettivo strategico prescelto.
Proposta Creazione nel territorio di Segrate di un Meta-Parco Diffuso ( denominazione scelta in analogia a quella di albergo diffuso, che indica albergo orizzontale, situato in un centro storico, con camere e servizi dislocati in edifici diversi, seppure vicini tra di loro). L’obiettivo di questo meta-parco è quello di
- restituire ai cittadini segratesi una qualità dell’aria portatrice di buona salute
- mitigare l’isola di calore creata dalla vicinanza alla metropoli milanese con miglioramento del micro-clima locale
- trovare una alternativa alla mancanza di un parco o di un bosco locali contribuendo al mantenimento delle biodiversità
- ridurre gli effetti perversi della massiccia e rapida trasformazione d’uso del suolo (progressiva sostituzione di terreni agricoli con terreni edificati)
Come effetto collaterale positivo di questo obiettivo, ci potrà essere la creazione sul territorio di attività collegate alle pratiche di ri-naturalizzazione, che possono comportare la creazione contemporanea di opportunità di lavoro locali .
Per quanto riguarda le zone cosiddette dimesse, di cui si chiede la riqualificazione, va ricordato che quest’ultima non può prescindere da una riqualificazione ambientale, ai sensi delle leggi regionali e degli obiettivi di salute della cittadinanza. Il parametro di “abitanti equivalenti teorici” non vale solo per valutare l’idoneità della rete fognaria esistente – pur fondamentale, per non incorrere nell’errore milanese del quartiere Rubattino – ma anche quale tetto massimo di popolazione non modifichi la qualità della vita dei segratesi. L’inserimento ufficiale nel progetto complessivo del sindaco Alessandrini degli elementi qualificanti che seguono sarà la prova dell’accoglimento reale della proposta. In questo senso essi funzionano da indicatori di seria volontà di modifica.
Elementi qualificanti del Meta- Parco Diffuso
- In ogni lotto di variante PII creare una zona da destinare a Parco Diffuso, nella misura del 50% della zona (considerando sia l’utilizzo del sopra-suolo, sia del sotto-suolo)
- Revisione dei progetti ancora non adottati e/o non approvati
- Progettazione e messa in opera di opere compensatorie degli impatti ambientali delle nuove costruzioni, ad esempio aumentare gli spazi destinati agli orti sociali
- Sostituzione di parte degli edifici di tipo residenziale con strutture ad antropizzazione ridotta, come scuole , piste ciclo-pedonali o campi-gioco, che consumano meno energia e non hanno bisogno di incrementi fognari.
- Affiancare ad ogni strada/autostrada in essere e costruenda un filare boschivo ( progetto detto bosco della mobilità, secondo la denominazione della Provincia), con la piantumazione di alberi adatti, nelle situazioni delle grandi opere stradali della viabilità speciale e di riqualificazione. Questi i vari siti:
- Strada a raso
- Strada in trincea
- Strada in rilevato
- Svincoli e rondò
- Creazione di opportunità di lavoro nelle zone recuperate alla edificazione e trasformate in zone a vincolo ambientale. Devono far parte integrante del progetto approvato nel PII le attività prescelte per il sito, tra cui:
- attività sportive all’aperto
- verde attrezzato a scopi sociali/ricreativi
- agricoltura biologica – culture vivaistiche
- percorsi naturalistico-didattici ( iniziativa dei Pomeriggi Verdi per le scuole)
- Studio di fattibilità per un impianto di produzione di bio-masse e generazione di energia, ad esempio a scopi di teleriscaldamento, in analogia con le esperienze già fatte in altri comuni lombardi.
Esempi di modifiche richieste (non esaustivi) Un denominatore comune di tutti i nuovi insediamenti abitativi deve essere la presenza di un asilo-nido e possibilmente delle scuole di grado inferiore. A seguire alcune ipotesi di modifica che verrebbero incontro al bisogno di mitigazione dell’impatto ambientale dei nuovi insediamenti abitativi e commerciali, che in assoluto sono comunque troppi. Discorso a parte è l’opportunità di impiantare diversi centri commerciali nel raggio di 50 km: il mercato non è sufficiente per tutti, neppure contando i mitici “russi”. Un analogo caso di centro commerciale “fallito” dovrebbe far riflettere.
Boffalora Progetto abitativo enorme, praticamente senza nessuna compensazione ambientale, sebbene sia in una zona attualmente lasciata al verde spontaneo. La quota di edilizia convenzionata è abbastanza ridotta, ma quella di verde è pressoché nulla. Si potrebbe chiedere di modificare il progetto in riduzione della occupazione di suolo (della quota residenziale di alto livello) di almeno il 40%, da destinare a ridurre gli impatti che un gran numero di abitanti come quello previsto per questo PII avrebbe forzatamente sul territorio. Una scuola elementare in questa zona è necessaria: può essere allora l’occasione per impostare qualcosa di didattico-ricreativo per i bambini (ad esempio, mettere a dimora un piccolo vivaio di specie vegetali adatte oppure creare un Giardino dei Semplici)
Centro Parco Data la impossibilità di far crescere nel lotto 1 alberi di alto fusto (gli unici capaci di modificare il micro-clima) a causa del garage sotterranei, so potrebbe modificare il progetto nella parte che prevede una zona commerciale , inserendo qui un piccolo parco di specie arboree idonee. Una interessante alternativa, vista la mancanza in Segrate di una struttura di questo tipo, è la creazione di uno spazio Fiere, dotato di collegamenti di luce-acqua e servizi pubblici, con un numero limitato di bassi padiglioni, e circondato da verde al posto degli edifici commerciali dell’area centrale.
Golfo Agricolo La zona attorno al laghetto attualmente regno di biodiversità va assolutamente rispettata ed anzi ampliata, con probabile necessità di modifica del progetto circostante, in modo da arricchire la naturalità dell’insediamento biologico. Le dimensioni dell’appezzamento globale consentono di avere contemporaneamente una zona a vocazione ambientale di fianco a quella più antropizzata degli insediamenti residenziali. Una possibilità è data dall’implementazione in zona di attività di agricoltura biologica, che non rappresenterebbe una trasformazione d’uso del suolo, ma modernizzerebbe l’attività rendendola più attrattiva sul piano economico. La produzione di bio-masse potrebbe esserne l’attività collaterale, redditizia sul piano economico, per la produzione di energia (teleriscaldamento?) Un campo sportivo sarebbe facilmente inseribile nel contesto dell’appezzamento, magari in condivisione con quello a fianco (denominato Valdadige) Nella zona frontale dell’appezzamento, dove il progetto prevede che sorga un Mall, vanno studiate e realizzate delle modifiche accettabili sul piano della mitigazione degli impatti ambientali (ad esempio, identificare quali attività siano le più idonee, usando le attività di accompagnamento ai sevizi della Provincia offerte dal bando Città di Città)
Area ex-Dogana- Centro Commerciale ( o Polifunzionale che sia) Il progetto precedente va rivisto, dopo il cambio di area. E’ un’ottima occasione per inserire nel piano una zona di verde protetto, eventualmente attrezzabile anche a scopi ricreativi. Una proposta precisa è al momento possibile solo come possibili tipologie di intervento, anche in considerazione degli scopi merceologici dell’insediamento: ipotetiche soluzioni sono un grande parco-giochi organizzato con attrazioni culturali a misura di bambino, un museo all’aperto dedicato alla scienza,un mini-golf nel verde.
Area ex-IBM ( o davanti a san Felice) Per l’edilizia residenziale di lusso cui è stata destinata l’area, sicuramente il verde non dovrebbe essere un problema: va verificato comunque che ci sia un rapporto favorevole tra suolo occupato da edifici e quello occupato da alberi di alto fusto, oltre che da cespugli e fiori. Nel caso che l’area a fianco venga occupata dal Consolato americano, è evidente che qui non ci saranno alberi, ma solo piante basse ed erba – per motivi di sicurezza. Allora l’area ex-IBM dovrebbe supplire con una quota di verde superiore. Potrebbe sorgere qui la collocazione alternativa del Giardino dei Semplici (invece che alla Boffalora) Nella zona di confine tra le due aree, non potendosi piantare alberi ad alto fusto entro un certo raggio dal consolato, si può ipotizzare un campo sportivo o un campo-golf o centro di avvicinamento al golf . La collocazione di fronte a San Felice e vicino al Consolato è l’ideale dal punto di vista economico . Qualora il Consolato Americano non dovesse più essere costruito in quella zona, questa può essere destinata alla costruzione alternativa di un piccolo parco, con varie specie di piante.
Vecchia Olghia Data che il progetto non è ancora stato definitivamente approvato in consiglio comunale, c’è ancora spazio per chiedere modifiche in favore della mitigazione dell’impatto ambientale . Una possibile richiesta per la parte di quest’area che ha rinunciato agli edifici residenziali può essere quella di condividere con altre aree segratesi la destinazione agricola biologica di qualità .
Bosco della mobilità Come suggerito dai documenti dell’assessorato all’ambiente della Provincia, tutte le nuove strade da costruire nei prossimi anni, devono avere dei filari di alberi ai lati, il più possibile indipendentemente dalla loro posizione rispetto al piano stradale. I tre ordini di strade della viabilità speciale è un ottimo esempio di come il concetto si potrebbe applicare (vedere il documento di indirizzo dell’assessorato alle Politiche del Territorio per disegni esemplificativi). Anche le nuove strade interne (a Segrate) possono beneficiare di una progettazione ad hoc: non solo aiuole alle rotonde ( che sono solo estetiche), ma soprattutto alberi ad alto fusto ogniqualvolta è possibile ( che modificano in positivo l’ambiente e proteggono dall’isola di calore).
Santina Bosco per Segrate Nostra |