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Circoscrizioni e Partecipazione PDF Stampa E-mail
Scritto da Paolo Micheli   
Venerdì 11 Settembre 2009 23:01

Ancora qualche mese e l’assetto istituzionale di Segrate non sarà più lo stesso: le Circoscrizioni cesseranno di esistere, come sta avvenendo per tutti i comuni che come il nostro non superano i 100.000 abitanti. Lo ha deciso la legge Finanziaria 2008, per consentire alle casse statali un ingente risparmio, all’incirca 300 milioni di euro. Una bella cifra, senza dubbio.

Quando si abolisce un organo territoriale, però, non si può fare a meno di interrogarsi sulle rinunce che questo implica. Cosa scomparirà insieme alle Circoscrizioni? Chi svolgerà le funzioni che oggi spettano loro?

Il compito di mantenere vivo e costante il dialogo tra Amministrazione e cittadini, di ascoltare il territorio, di formulare proposte risolutive a problematiche specifiche di ogni quartiere non è certo secondario, né tantomeno superfluo. Ne sentiamo ancor più l’esigenza a Segrate, dove le necessità e le urgenze variano enormemente da frazione a frazione.

E’ proprio per questo che le circoscrizioni sono nate: il loro parere è richiesto obbligatoriamente su temi fondamentali come il bilancio preventivo, i piani economici e finanziari, i progetti urbanistici. Non solo: è loro facoltà riferire proposte e valutazioni espresse dai cittadini sulla viabilità, la rumorosità, le questioni relative all’inquinamento e all’assetto ecologico del territorio. Argomenti, questi, di evidente attualità e rilevanza per noi segratesi.

Tali organi dovrebbero essere, insomma, uno strumento di partecipazione, quella prerogativa irrinunciabile che rende così speciale, entusiasmante ed unico vivere in una democrazia.
Nella realtà, purtroppo, le Circoscrizioni hanno spesso fallito nei loro propositi originari, fino a diventare istituzioni poco sentite e rappresentative. Per questo possiamo forse essere d’accordo con la loro abolizione.

Quello a cui invece non si può rinunciare è il diritto a far sentire la nostra voce, a non accettare scelte importanti che ci vengano imposte dall’alto anziché condivise.
Le Circoscrizioni non vanno quindi gettate nel dimenticatoio, ma sostituite in modo che ci resti la possibilità di esprimere il nostro parere, sia pur non vincolante, ma obbligatoriamente richiesto. Magari in una maniera nuova, innovativa, magari per via informatica. Purché ci sia.
In questo tempo in cui la politica sembra così lontana dalle persone, perdere le Circoscrizioni non deve essere motivo di ulteriore distacco, ma un’occasione da cogliere per riavvicinarsi. Un’occasione che non bisogna perdere.

Segrate Nostra